lunedì 21 gennaio 2013

Italian horror story

Giacché oggi si parla di nonne, questo post ci sta proprio bene!
Chi mi segue da un po' di tempo avrà già sentito parlare della mia  nonna Isola.
L'Isolina, classe 1890, era la nonna paterna, quella che fin da subito mi elesse a "sua cocca"! :)

In qualità di preferita della nonna avevo tanti privilegi.
Privilegi che adesso, a distanza di anni, ho rivalutato... perché, se leggerete tutto il post lo capirete, molte di quelle cose non le augurerei al mio peggior nemico!  ;)

Provate ad immaginare una tipica signora anziana dei tempi che furono.. ..

Indossava vestiti chiusi da una fila di bottoni, che andavano dal collo all'orlo, in tonalità rigorosamente scure a mini fantasie floreali, corredati da una cinturina da annodare in vita, dello stesso tessuto e colore dell'abito.

Il tutto accompagnato dal grembiule, sempre in tinta dark, e da quelle che lei definiva "ciante", ovvero un bel paio di ciabatte.

L'intimo era particolarissimo...

Essendo stata una sarta, aveva confezionato una miriade di "completini" composti da  mutandoni a calzoncino (tipo quelli dei calciatori)



e sottoveste, che lei chiamava "sottana di sotto" o "sottabito".

Entrambi i capi erano dello stesso tessuto e fantasia.
Il consueto "scuro" veniva abbandonato lasciando spazio a tonalità pastello, damascate e un po' lucidine... il massimo del sexy per quell'epoca.

Ne ricordo una di un rosa confetto che mi piaceva molto... :)
Mia nonna si che ne sapeva di anticoncezionali...
La biancheria per non trombanti l'ha inventata lei!

Completavano la "mise" delle "parigine" molto coprenti, tenute su da una fascia elastica che si fermava sopra al ginocchio.
Parecchio sexy  anche quelle...

Indossava semplicissimi orecchini d'oro e una fede nuziale d'argento.
Quella d'oro, ci raccontava, l'aveva dovuta cedere in occasione della Campagna "Oro alla Patria" indetta al tempo di Mussolini.


I capelli, bianchi come la neve, li portava raccolti in una crocchia fermata da forcine, mollette e pettinini.
Era sempre in ordine, la nonna... :)

Fin da piccola ho condiviso la camera con lei, e per un periodo anche il letto: senza la nonna non dormivo! :)

Ma veniamo ai privilegi ai quali accennavo prima...

In quanto "cocca de nonna":
  • mie erano le favole più belle (adoravo quella del cavallo rosso e quella della coda dell'asino...) ;
  • miei erano i racconti del tempo di guerra e delle varie vicende familiari ad esso legate ;
  • miei erano i pomeriggi passati a guardare le vecchie foto che teneva in una scatola di metallo, con i drammatici racconti di rito al seguito ;
  • mie erano le pastine Ferrero che comprava ;
  • mie erano le pasticche Euchessina che, alla stregua di caramelle, condivideva con me... che a differenza sua non soffrivo di stitichezza ;
  • mie erano le mandorle dei Cantuccini di Prato che essendo priva di denti non riusciva a mangiare. Le ciucciava ben benino, le metteva in un fazzoletto pulito e "me le serbava", come diceva lei, dandomele come contentino quando facevo la brava ;
  • mie erano le mille, cinquemila o diecimila lire che mi regalava quando riscuoteva la pensione ;
  • mie erano tutte le messe alle quali partecipava ;
  • mie erano le preghiere che a modo suo mi insegnava ;
  • mie erano le superstizioni e i vari scongiuri in cui credeva ;
  • mio era il compito di accompagnarla dall'oculista, a braccetto sotto ad un ombrellone enorme e nero che si ostinava ad aprire per ripararsi dal sole ;
ma soprattutto...
  • mio era l'orinale, il vaso da notte che la nonna teneva sotto al letto e usava "alla bisogna", vuotandolo e lavandolo al mattino.


Quante volte ci ho inzuppato le chiappe...  O__o

Adesso ci rido, mi sembrano cose dell'altro mondo, ma ai tempi della mi' nonna era normale routine!

Aveva molti gesti scaramantici, fra i quali il "Salvo mi sia".
"Salvo mi sia" non era altro che una frase da ripetere quando, parlando di un conoscente, si nominava la malattia di cui esso soffriva.
Esempio...
"Tizio si è rotto un braccio... Salvo mi sia..."

Bastasse questo per metterci al riparo dalle disgrazie...  ;)

Come quasi tutte le vecchine della sua generazione, era devotissima...
L'Isola aveva un vasto repertorio, pregava a tutte l'ore... e in Latino!
Oddio, considerandone le umili origini, chi lo sa se era Latino quello che predicava...

Qualche anno fa mi capitò fra le mani un appunto risalente alle mie Elementari.
Avevo trascritto la preghiera che la nonna diceva per i defunti, la conosciutissima

"Riemmeterna"*

Riemmeterna
Dominusdei
Benedetta fussi
Moglieri bussi
Ventestuiesu,
Amen.

Si commenta da sola, eh?!  :)

Secondo me la poer'Isola bestemmiava dal primo all'ultimo chicco del Rosario... e più volte al giorno!

Doveroso terminare come segue...

Poerannoi, chi (e come) ci canterà la messa???  ;)


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